La storia

Il significato del nome del mio locale “Sottobanco” trova le sue radici proprio in famiglia. Mio padre Antonio, per tutti Tony Osto, andava a rifornirsi di vino tra le colline di Valdobbiadene perché sapeva che li trovava il Prosecco più buono. Lo comprava in damigiane e, una volta a casa, travasava il vino giovane in bottiglia di vetro per poi rivenderlo in osteria. Questo vino, amabile ad aprile, diventava frizzante con l’innalzarsi delle temperature. Tony lo manteneva al fresco nei frigoriferi sotto il banco. I clienti dell’Osteria, sapevano di questo vino, fresco e piacevolissimo e a Tony ordinavano il “sottobanco”.

Passa il tempo, passano le mode e il Prosecco mette l’abito da festa. L’enologia e la tecnica trasformano completamente questo vino facendolo diventare il Prosecco che la maggior parte del mondo conosce oggi.

Fu così il nostro “sottobanco”, dal fare contadino, non venne più richiesto. L’idea di quel vino rimase però dentro di me come una vecchia fotografia, un ricordo latente che attendeva il tempo giusto per riemergere. Accadde un giorno che capitai in un’osteria di fuori porta e mi venne offerto un calice di Prosecco a rifermentazione naturale, un po’ velato con la bollicina piccola piccola: era lui, era il sottobanco tornato a bussare alla mia porta!

Proprio in quell’istante capii il lavoro e la passione di Tony Osto. Decisi così, che sarebbe stato il momento giusto per far riemergere quel vino e farlo uscire dal cassetto dei ricordi perché fosse il vino di oggi, il vino di papà Antonio.

Fu un successo!

Capii allora che la mia strada era quella, una strada non asfaltata forse, scomoda per molti, quasi una strada di campagna ma che mi dona energia e forza ogni giorno e che appartiene alla mia storia anche a quella che non ho vissuto. La mia passione per i vini naturali prese piede coinvolgendomi sempre più divenendo l’unico modo per essere un “oste” autentico e credibile proprio come mio padre Toni Osto.

Nasce così l’Enosteria Sottobanco.